Il progetto urbanistico ha riguardato un'area di 62.000mq. circa di estensione che da vincolo di PRG, doveva per circa due terzi essere destinata a verde sportivo e verde pubblico attrezzato; di qui la denominazione "P.P.I.P. ZONA SPORTIVA".
Dal progetto è nato un vero e proprio quartiere, di sagoma rettangolare, ripartito in 9 lotti edificabili per complessivi 12.820 mq. di superficie fondiaria (SF) su cui il P.P.I.P. ha distribuito ben 14.380 mq. di superficie edificabile (SU).
Compito non facile era quello di realizzare un'urbanizzazione che consentisse uno sviluppo "ordinato" nonostante un indice medio di utilizzo fondiario alto (Uf= 1,12) se rapportato al contesto esistente e nonostante la necessità di ricavare lotti per edilizia a torre e a schiera gli uni accanto agli altri, dando risposta coerente a tutta la potenziale e varia domanda di mercato, che richiedeva sia villini singoli, sia appartamenti.
Di qui la scelta di dividere a metà in senso longitudinale l'area edificabile, e frapporre tra le due parti, una terza parte in cui inserire un asse stradale ad anello, con due carreggiate per ogni senso di marcia e un'isola centrale tutta destinata al parcheggio pubblico. I due fronti edificabili si trovavano quindi distanziati di circa 30 metri. Nella parte di comparto ubicata in adiacenza al parco pubblico, sono stati ubicati i lotti a basso indice edilizio oggi prevalentemente costruiti con tipologie a schiera; sul fronte opposto, in adiacenza ad un quartiere risalente agli anni '50-'60 costituito per lo più da edifici in linea a 2-3 piani fuori terra, sono stati disegnati i lotti per l'edilizia più intensiva, dove sono stati nel tempo realizzati edifici a 4 piani fuori terra che restano tuttavia distanziati dal contesto senza averlo soffocato.